Il medico di campagna – Balzac, titolo originale Le médicin de campagne. Romanzo di Honoré de Balzac (1799-1850), pubblicato nel 1833, accolto poi nella Commedia umana in Scene della vita di campagna. Ne è protagonista il dottor Benassis, il quale, dopo una vita dissipata e due amori sventurati, si ritira nei dintorni di Grenoble e diventa lo spirito benefico di un povero villaggio, che per opera sua e per la saggezza delle sue provvidenze sociali raggiunge grande prosperità.
È il libro di Balzac, in cui l’elemento romanzesco ha la minor parte, e che considera soprattutto, con serieta e buon senso, i problemi dell’amministrazione e del lavoro. Un notevole episodio è quello di una veglia di contadini, in cui un reduce delle campagne imperiali narra l’epopea napoleonica, nelle forme di una visione popolare e leggendaria.
Come in altre opere in cui tentò una conclusione pacificatrice, il pessimista Balzac vede, anche qui, nella beneficenza sociale una forma, e forse l’unica, di superamento morale in una società in cui sembravano dover necessariamente trionfare i valori inferiori. Ma rimane, anche questo, una bontà, in fondo, esteriore, che cerca contrapporre gesto a gesto piuttosto che spirito a spirito: il dottor Benassis fa del bene, ma non porta un nuovo messaggio di bontà, rivelatore di uno schietto e immediato atteggiamento dello spirito: quel messaggio che Balzac oscuramente e vanamente attendeva in tutta la sua opera.
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